Page d'accueil
Parcourir Free-scores.com
--INSTRUMENTS--
ACCORDEON
ALTO
AUTOHARPE
BANJO
BASSE
BASSON
BATTERIE
BOUZOUKI
CHORALE - CHAN…
CITHARE
CLAIRON
CLARINETTE
CLAVECIN
CLOCHES
COR
COR ANGLAIS
CORNEMUSE
CORNET
DEEJAY
DIDGERIDOO
DULCIMER
EUPHONIUM
FANFARE - BAND…
FLUTE A BEC
FLUTE DE PAN
FLUTE TRAVERSI…
FORMATION MUSI…
GUITARE
GUITARE LAP ST…
HARMONICA
HARPE
HAUTBOIS
LIVRES
LUTH
MANDOLINE
MARIMBA
OCARINA
ORCHESTRE
ORGUE
PERCUSSION
PIANO
SAXOPHONE
SYNTHETISEUR
TROMBONE
TROMPETTE
TUBA
UKULELE
VIBRAPHONE
VIOLON
VIOLONCELLE
XYLOPHONE
A-Ha Alessandro-Grandi
Non classifié
1
Piano & claviers
Guitares
Voix
Chorale SATB
2
Vents
Cuivres
Quatuor de Cuivres : 2 trompettes, trombone, tuba
1
Cordes
Orchestre & Percussions
Autres
Partitions Gratuites
Instruments
ACCORDEON
ALTO
AUTRES INST…
BALALAIKA
BANJO
BASSE
BASSON
BATTERIE
BOUZOUKI
BUGLE
CHANT - CHO…
CHARANGO
CITHARE
CLAIRON
CLARINETTE
CLAVECIN
CLOCHES
CONTREBASSE
COR
COR ANGLAIS
CORNEMUSE
CORNET
DOBRO - GUI…
DULCIMER
EUPHONIUM
FANFARE - B…
FLUTE
FLUTE A BEC
FLUTE A DIX…
FLUTE DE PA…
FORMATION M…
GUITARE
GUITARE PED…
HARMONICA
HARPE
HAUTBOIS
LIVRES
LUTH, THEOR…
MANDOLINE
MARIMBA
ORCHESTRE
ORGUE
OUD
PARTITIONS …
PAS DE PART…
PERCU. ORCH…
PERCUSSION
PIANO
SAXOPHONE
SYNTHE
TROMBONE
TROMPETTE
TUBA
UKULELE
VIBRAPHONE
VIELLE A RO…
VIOLE DE GA…
VIOLON
VIOLONCELLE
XYLOPHONE
Instrumentations
Top Téléchargements
Compositeurs
Nouveautés
Partitions de Noël
Genres Musicaux
Genres Musicaux
Autres Services
Autres Services
Top 100
Annuaire Web
Portées musicales
Metronome
Achats pour Musiciens
Partitions Numériques
Librairie Musicale
Matériel de musique
Idées cadeaux
A propos de free-scores.com
€
€
EUR €
USD $
GBP £
CAD $
CNY ¥
English
Partitions Gratuites
8
Partitions Numériques
4
Librairie Musicale
3
Matériel de Musique
Partitions numériques
Accès après achat
Expédition postale
Téléchargement
← INSTRUMENTATIONS
TRI ET FILTRES
TRI ET FILTRES
Tri et filtres :
--INSTRUMENTS--
ACCORDEON
ALTO
AUTOHARPE
BANJO
BASSE
BASSON
BATTERIE
BOUZOUKI
CHORALE - CHAN…
CITHARE
CLAIRON
CLARINETTE
CLAVECIN
CLOCHES
COR
COR ANGLAIS
CORNEMUSE
CORNET
DEEJAY
DIDGERIDOO
DULCIMER
EUPHONIUM
FANFARE - BAND…
FLUTE A BEC
FLUTE DE PAN
FLUTE TRAVERSI…
FORMATION MUSI…
GUITARE
GUITARE LAP ST…
HARMONICA
HARPE
HAUTBOIS
LIVRES
LUTH
MANDOLINE
MARIMBA
OCARINA
ORCHESTRE
ORGUE
PERCUSSION
PIANO
SAXOPHONE
SYNTHETISEUR
TROMBONE
TROMPETTE
TUBA
UKULELE
VIBRAPHONE
VIOLON
VIOLONCELLE
XYLOPHONE
style (tous)
AFRICAIN
AMERICANA
ASIE
BLUEGRASS
BLUES
CELTIQUE - IRISH - S…
CHANSON FRANÇAISE
CHRISTIAN (contempor…
CLASSIQUE - BAROQUE …
COMEDIES MUSICALES -…
CONTEMPORAIN - 20-21…
CONTEMPORAIN - NEW A…
COUNTRY
EGLISE - SACRE
ENFANTS : EVEIL - IN…
FILM - TV
FILM WALT DISNEY
FINGERSTYLE - FINGER…
FLAMENCO
FOLK ROCK
FOLKLORE - TRADITION…
FUNK
GOSPEL - SPIRITUEL -…
HALLOWEEN
JAZZ
JAZZ MANOUCHE - SWIN…
JEUX VIDEOS
KLEZMER - JUIVE
LATIN - BOSSA - WORL…
LATIN POP ROCK
MARIAGE - AMOUR - BA…
MEDIEVAL - RENAISSAN…
METAL - HARD
METHODE : ACCORDS ET…
METHODE : ETUDES
METHODE : TECHNIQUES
NOËL
OLD TIME - EARLY ROC…
OPERA
PATRIOTIQUE
POLKA
POP ROCK - POP MUSIC
POP ROCK - ROCK CLAS…
POP ROCK - ROCK MODE…
PUNK
RAGTIME
REGGAE
SOUL - R&B - HIP HOP…
TANGO
THANKSGIVING
Vendeurs (tous)
Musicnotes
Note4Piano
Noviscore
Profs-edition
Quickpartitions
SheetMusicPlus
Tomplay
Virtualsheetmusic
Pertinence
Ventes
Prix - au +
Prix + au -
Nouveautes
A-Z
difficulté (tous)
débutant
facile
intermédiaire
avancé
expert
avec audio
avec vidéo
avec play-along
Vous avez sélectionné:
A-Ha Alessandro-Grandi
Partitions à imprimer
4 partitions trouvées
<
1
Leonardo Leo - Dixit Dominus a 2 cori, 1741, Secondo movimento
#
Chorale SATB
#
Leonardo Leo
#
Guido Menestrina
#
Leonardo Leo - Dixit Dominus a
#
Guido Menestrina
#
SheetMusicPlus
Choral Choir (SATB) - SKU: A0.828714 Composed by Leonardo Leo. Arranged by Guido Menestrina. A Cappella,Baroque,Sacred. Octavo. 23 pages. Guido Menestri...
(+)
Choral Choir (SATB) - SKU: A0.828714 Composed by Leonardo Leo. Arranged by Guido Menestrina. A Cappella,Baroque,Sacred. Octavo. 23 pages. Guido Menestrina #481065. Published by Guido Menestrina (A0.828714). Leonardo Leo - Dixit Dominus a 2 cori, 1741, Secondo movimento Transcribed by Guido Menestrina Celebre compositore e capostipite della bella scuola napoletana del XVIII secolo, nacque a San Vito degli Schiavoni, presso Brindisi, in provincia di Terra d'Otranto. De Leo avrebbe compiuto i suoi studi musicali al conservatorio della Pietà dei Turchini, sotto la direzione di Nicola Fago, soprannominato il tarentino[1]. Girolamo Chigi, maestro di Cappella di San Giovanni in Laterano, allievo e amico di Pitoni, dice che de Leo si recò a Roma e che vi studiò il contrappunto sotto la guida di questo sapiente maestro. Di ritorno a Napoli, de Leo ottenne il posto di secondo maestro al conservatorio della Pietà . Nel 1716 fu nominato organista della cappella reale e l'anno successivo venne designato per occupare il posto di maestro di cappella della chiesa di Santa Maria della Solitaria, per la quale scrisse molta musica. Nel 1719 fece rappresentare la Sofonisba, sua prima opera seria che fu ben accolta e in cui il carattere espressivo del suo talento si faceva già notare. I biografi che sostengono abbia insegnato al conservatorio di Loreto s'ingannano, fu infatti prima al conservatorio della Pietà , poi a quello di Sant'Onofrio, dove ebbe per allievi alcuni dei compositori più illustri del XVIII secolo, come Jommelli e Piccinni. Non morì nel 1743, come dice lo stesso Piccinni, in una breve notizia biografica sul suo maestro, né nel 1742 come afferma Burney, ma nel 1744. Il marchese di Villarosa, riferisce che de Leo sarebbe stato colpito da apoplessia, mentre era intento a scrivere un'aria buffa de La finta frascatana che comincia con queste parole: Voi par che gite/di palo in frasca. Lo si trovò con la testa appoggiata sul suo clavicembalo e si credette, in un primo momento che dormisse, ma in realtà aveva già cessato di vivere. Leo era di taglia media, colorito bruno, occhio vivo e temperamento ardente. Sebbene fosse abitualmente piuttosto serioso, non mancava di urbanità e gentilezza. Infaticabile nella professione, passava spesso la maggior parte delle notti a comporre e si trovava sempre in vena- Amava le sue opere, ma rendeva giustizia al merito dei suoi rivali quando occorreva. Morì rimpianto da tutti, lasciando a lungo il ricordo di sé e delle sue opere, nonché della scuola di cui fu uno dei fondatori. Considerazioni sull'artista Leo condivide col suo predecessore Alessandro Scarlatti e i contemporanei Nicola Porpora, Francesco Durante e Francesco Feo, la gloria di aver fondato la scuola di Napoli, da cui sono usciti, durante tutto un secolo, una moltitudine di compositori drammatici di prim'ordine. Egli stesso fu non soltanto un grande professore, ma un artista dei più dotati. La sua musica da chiesa non ha meno maestà di quella di Durante, tocca il cuore e fa nascere degli slanci di tenera devozione. Il suo Miserere a due cori è una composizione tanto notevole per l'elevatezza dei sentimenti che l'hanno dettata, quanto per la purezza di stile in cui si riconoscono le tracce della scuola cantoria romana in cui studiò. Nella sua musica sacra nello stile accompagnato e concertato, de Leo conserva la semplicità e si fa ammirare per la bellezza dell'espressione, come l'Ave Maris Stella per voce di soprano e orchestra o il Credo a quattro. Egualmente notevole nel genere teatrale, de Leo è sempre nobile, spesso patetico e appassionato ed è con questi mezzi, molto semplici, che perviene a grandi effetti. Piccinni fa i più grandi elogi alle sue opere, e cita in particolare l'aria Misero pargoletto da Demoofonte come modello di espressione drammatica, quest'aria è, in effetti, della più grande bellezza, anche Arteaga è prodigo di elogi verso questo musicista Segui lo spartito qui/Follow the score here: https://www.youtube.com/watch?v=vqOa9skJg5o.
$13.99
Leonardo Leo - Dixit Dominus a 2 cori, 1741, Primo movimento
#
Chorale SATB
#
INTERMÉDIAIRE/AVANCÉ
#
Leonardo Leo
#
Guido Menestrina
#
Leonardo Leo - Dixit Dominus a
#
Guido Menestrina
#
SheetMusicPlus
Choral Choir (SATB) - Level 4 - SKU: A0.828703 Composed by Leonardo Leo. Arranged by Guido Menestrina. A Cappella,Baroque,Sacred. Octavo. 15 pages. Guid...
(+)
Choral Choir (SATB) - Level 4 - SKU: A0.828703 Composed by Leonardo Leo. Arranged by Guido Menestrina. A Cappella,Baroque,Sacred. Octavo. 15 pages. Guido Menestrina #238145. Published by Guido Menestrina (A0.828703). Leonardo Leo - Dixit Dominus a 2 cori, 1741, Primo movimentoEdit Published by Guido Menestrina Celebre compositore e capostipite della bella scuola napoletana del XVIII secolo, nacque a San Vito degli Schiavoni, presso Brindisi, in provincia di Terra d'Otranto. De Leo avrebbe compiuto i suoi studi musicali al conservatorio della Pietà dei Turchini, sotto la direzione di Nicola Fago, soprannominato il tarentino[1]. Girolamo Chigi, maestro di Cappella di San Giovanni in Laterano, allievo e amico di Pitoni, dice che de Leo si recò a Roma e che vi studiò il contrappunto sotto la guida di questo sapiente maestro. Di ritorno a Napoli, de Leo ottenne il posto di secondo maestro al conservatorio della Pietà . Nel 1716 fu nominato organista della cappella reale e l'anno successivo venne designato per occupare il posto di maestro di cappella della chiesa di Santa Maria della Solitaria, per la quale scrisse molta musica. Nel 1719 fece rappresentare la Sofonisba, sua prima opera seria che fu ben accolta e in cui il carattere espressivo del suo talento si faceva già notare. I biografi che sostengono abbia insegnato al conservatorio di Loreto s'ingannano, fu infatti prima al conservatorio della Pietà , poi a quello di Sant'Onofrio, dove ebbe per allievi alcuni dei compositori più illustri del XVIII secolo, come Jommelli e Piccinni. Non morì nel 1743, come dice lo stesso Piccinni, in una breve notizia biografica sul suo maestro, né nel 1742 come afferma Burney, ma nel 1744. Il marchese di Villarosa, riferisce che de Leo sarebbe stato colpito da apoplessia, mentre era intento a scrivere un'aria buffa de La finta frascatana che comincia con queste parole: Voi par che gite/di palo in frasca. Lo si trovò con la testa appoggiata sul suo clavicembalo e si credette, in un primo momento che dormisse, ma in realtà aveva già cessato di vivere. Leo era di taglia media, colorito bruno, occhio vivo e temperamento ardente. Sebbene fosse abitualmente piuttosto serioso, non mancava di urbanità e gentilezza. Infaticabile nella professione, passava spesso la maggior parte delle notti a comporre e si trovava sempre in vena- Amava le sue opere, ma rendeva giustizia al merito dei suoi rivali quando occorreva. Morì rimpianto da tutti, lasciando a lungo il ricordo di sé e delle sue opere, nonché della scuola di cui fu uno dei fondatori. Considerazioni sull'artista Leo condivide col suo predecessore Alessandro Scarlatti e i contemporanei Nicola Porpora, Francesco Durante e Francesco Feo, la gloria di aver fondato la scuola di Napoli, da cui sono usciti, durante tutto un secolo, una moltitudine di compositori drammatici di prim'ordine. Egli stesso fu non soltanto un grande professore, ma un artista dei più dotati. La sua musica da chiesa non ha meno maestà di quella di Durante, tocca il cuore e fa nascere degli slanci di tenera devozione. Il suo Miserere a due cori è una composizione tanto notevole per l'elevatezza dei sentimenti che l'hanno dettata, quanto per la purezza di stile in cui si riconoscono le tracce della scuola cantoria romana in cui studiò. Nella sua musica sacra nello stile accompagnato e concertato, de Leo conserva la semplicità e si fa ammirare per la bellezza dell'espressione, come l'Ave Maris Stella per voce di soprano e orchestra o il Credo a quattro. Egualmente notevole nel genere teatrale, de Leo è sempre nobile, spesso patetico e appassionato ed è con questi mezzi, molto semplici, che perviene a grandi effetti. Piccinni fa i più grandi elogi alle sue opere, e cita in particolare l'aria Misero pargoletto da Demoofonte come modello di espressione drammatica, quest'aria è, in effetti, della più grande bellezza, anche Arteaga è prodigo di elogi verso questo musicista Segui lo spartito qui/Follow the score here: http://youtu.be/q3iMskZjm1Y.
$17.99
Leonardo Leo - Dixit Dominus a 2 cori, 1741, Quarto movimento (Quartetto)
#
Leonardo Leo
#
Guido Menestrina
#
Leonardo Leo - Dixit Dominus a
#
Guido Menestrina
#
SheetMusicPlus
Small Ensemble Cello,High Voice,Low Voice,Oboe,Viola,Violin - Level 3 - SKU: A0.828718 Composed by Leonardo Leo. Arranged by Guido Menestrina. A Cappell...
(+)
Small Ensemble Cello,High Voice,Low Voice,Oboe,Viola,Violin - Level 3 - SKU: A0.828718 Composed by Leonardo Leo. Arranged by Guido Menestrina. A Cappella. Score and parts. 22 pages. Guido Menestrina #516705. Published by Guido Menestrina (A0.828718). Leonardo Leo - Dixit Dominus a 2 cori, 1741, Quarto movimento Transcribed by Guido Menestrina Celebre compositore e capostipite della bella scuola napoletana del XVIII secolo, nacque a San Vito degli Schiavoni, presso Brindisi, in provincia di Terra d'Otranto. De Leo avrebbe compiuto i suoi studi musicali al conservatorio della Pietà dei Turchini, sotto la direzione di Nicola Fago, soprannominato il tarentino[1]. Girolamo Chigi, maestro di Cappella di San Giovanni in Laterano, allievo e amico di Pitoni, dice che de Leo si recò a Roma e che vi studiò il contrappunto sotto la guida di questo sapiente maestro. Di ritorno a Napoli, de Leo ottenne il posto di secondo maestro al conservatorio della Pietà . Nel 1716 fu nominato organista della cappella reale e l'anno successivo venne designato per occupare il posto di maestro di cappella della chiesa di Santa Maria della Solitaria, per la quale scrisse molta musica. Nel 1719 fece rappresentare la Sofonisba, sua prima opera seria che fu ben accolta e in cui il carattere espressivo del suo talento si faceva già notare. I biografi che sostengono abbia insegnato al conservatorio di Loreto s'ingannano, fu infatti prima al conservatorio della Pietà , poi a quello di Sant'Onofrio, dove ebbe per allievi alcuni dei compositori più illustri del XVIII secolo, come Jommelli e Piccinni. Non morì nel 1743, come dice lo stesso Piccinni, in una breve notizia biografica sul suo maestro, né nel 1742 come afferma Burney, ma nel 1744. Il marchese di Villarosa, riferisce che de Leo sarebbe stato colpito da apoplessia, mentre era intento a scrivere un'aria buffa de La finta frascatana che comincia con queste parole: Voi par che gite/di palo in frasca. Lo si trovò con la testa appoggiata sul suo clavicembalo e si credette, in un primo momento che dormisse, ma in realtà aveva già cessato di vivere. Leo era di taglia media, colorito bruno, occhio vivo e temperamento ardente. Sebbene fosse abitualmente piuttosto serioso, non mancava di urbanità e gentilezza. Infaticabile nella professione, passava spesso la maggior parte delle notti a comporre e si trovava sempre in vena- Amava le sue opere, ma rendeva giustizia al merito dei suoi rivali quando occorreva. Morì rimpianto da tutti, lasciando a lungo il ricordo di sé e delle sue opere, nonché della scuola di cui fu uno dei fondatori. Considerazioni sull'artista Leo condivide col suo predecessore Alessandro Scarlatti e i contemporanei Nicola Porpora, Francesco Durante e Francesco Feo, la gloria di aver fondato la scuola di Napoli, da cui sono usciti, durante tutto un secolo, una moltitudine di compositori drammatici di prim'ordine. Egli stesso fu non soltanto un grande professore, ma un artista dei più dotati. La sua musica da chiesa non ha meno maestà di quella di Durante, tocca il cuore e fa nascere degli slanci di tenera devozione. Il suo Miserere a due cori è una composizione tanto notevole per l'elevatezza dei sentimenti che l'hanno dettata, quanto per la purezza di stile in cui si riconoscono le tracce della scuola cantoria romana in cui studiò. Nella sua musica sacra nello stile accompagnato e concertato, de Leo conserva la semplicità e si fa ammirare per la bellezza dell'espressione, come l'Ave Maris Stella per voce di soprano e orchestra o il Credo a quattro. Egualmente notevole nel genere teatrale, de Leo è sempre nobile, spesso patetico e appassionato ed è con questi mezzi, molto semplici, che perviene a grandi effetti. Piccinni fa i più grandi elogi alle sue opere, e cita in particolare l'aria Misero pargoletto da Demoofonte come modello di espressione drammatica, quest'aria è, in effetti, della più grande bellezza, anche Arteaga è prodigo di elogi verso questo musicista Segui lo spartito qui/Follow the score here: https://youtu.be/qjcFrb638VI or listen to it on soundcloud: https://soundcloud.com/guido-menestrina/leonardo-leo-dixit-dominus-4a-parte-quartetto Score includes: - full score - strings part - oboi par.
$12.99
DIES IRAE from REQUIEM by G. Verdi
#
Quatuor de Cuivres : 2 trompettes, trombone, tuba
#
FACILE
#
Giuseppe Verdi
#
Alessandro Macrì
#
DIES IRAE from REQUIEM by G. V
#
Music Macri Editions
#
SheetMusicPlus
Brass Ensemble Horn,Trombone,Trumpet,Tuba - Level 2 - SKU: A0.931249 Composed by Giuseppe Verdi. Arranged by Alessandro Macrì. A Cappella,Concert,Fil...
(+)
Brass Ensemble Horn,Trombone,Trumpet,Tuba - Level 2 - SKU: A0.931249 Composed by Giuseppe Verdi. Arranged by Alessandro Macrì. A Cappella,Concert,Film/TV,Romantic Period,Sacred. Score and parts. 20 pages. Music Macri Editions #5771023. Published by Music Macri Editions (A0.931249). La Messa da Requiem di Giuseppe Verdi è un'opera certamente religiosa, ma in un modo tutto suo, scritta cioè da un uomo che non era propriamente praticante: composta ed eseguita (su un precedente progetto per Rossini) nel 1874 per commemorare Alessandro Manzoni a un anno dalla scomparsa, è un lavoro che unisce, alla devozione quasi filiale per i due Grandi, una sensibilità operistica tutta verdiana. E in verità , i cantanti solisti che Verdi aveva in mente nello scrivere la partitura erano certamente voci d’opera.La prima nella chiesa di San Marco a Milano ebbe un tale successo che si tennero altre tre esecuzioni al Teatro alla Scala. Francis Tovey scrive: La Messa era arrivata nella sua vera casa (...) dove il pubblico, che non doveva badare alle convenzioni ecclesiastiche, poté dare sfogo al proprio entusiasmo, con esuberanza tipicamente italiana. Verdi non aveva intenzione di riservare la partitura a rare, solenni commemorazioni. La qualità drammatica e operistica del Requiem mal si adatta all’uso di un servizio regolare in chiesa, né il compositore voleva che funzionasse come liturgia. Fin dall'inizio, Verdi ha concepito il suo Requiem per l’esecuzione, non per la devozione; voleva che il suo lavoro fosse complementare alla popolarità di Manzoni per mostrare al mondo la cultura italiana, tanto che lo portò personalmente in tournée a Parigi, New York, Londra e Vienna.Il Requiem di Verdi, come Ein deutsches Requiem di Johannes Brahms, è l’affermazione di un dolore personale che si serve di un testo preso in prestito dalla liturgia sacra.Neanche Brahms, come Verdi, era particolarmente devoto. Per entrambi, le parole della messa da requiem per i defunti rappresentano il bisogno universale di esprimere le emozioni che ci assalgono quando una persona amata muore: dolore, perdita, tristezza, rabbia, paura del giudizio divino e speranza di pace sia per i defunti che per coloro che sono in lutto.Verdi inizia con i versi Requiem aeternam dona eis, Domine che il coro e l'orchestra intonano in fasi sommesse e raccolte. I quattro solisti si uniscono al coro e all'orchestra per uno stentoreo Kyrie eleison. Il tonitruante boato orchestrale e corale del Dies irae che segue immediatamente il Kyrie è il momento più atteso e memorabile del Requiem. Qui i musicisti, i coristi e i cantanti devono produrre esplosioni sonore continue e inarrestabili. Gli ottoni, le percussioni, i legni e il coro sono tirati al massimo, mentre le voci gridano sgomento e dolore, e gli archi crescono di intensità e impeto. Del resto, il materiale musicale del pauroso Dies irae ritorna di continuo lungo tutta la Messa, dipingendo un quadro da Giorno del Giudizio: non a caso l’opera è stata equiparata all’affresco michelangiolesco della Cappella Sistina. Un lavoro cupamente drammatico, con intermittenti, brevi, violenti lampi di luce.Di volta in volta, Verdi ci fa vivere il terrore dell'inferno (timbri e registri bassi) e la luminosa speranza di salvezza, preparandoci alla gioia del Sanctus, con la tromba che annuncia Santo, santo, santo, Signore degli eserciti! Il cielo e la terra sono pieni della tua gloria!Verdi conclude il suo Requiem con un soprano che intona i primi versi di Libera me (Liberami, o Signore, dalla morte eterna in quel terribile giorno). Tutto il dramma, il terrore, l’angoscia delle sezioni precedenti ritorna, come se il compositore intendesse lasciarci con un senso di incertezza: saremo, alla fine, riscattati? Verdi riprende qui la musica del Dies irae, ma alla fine, il coro e il soprano finiscono in un sussurro quasi impercettibile, con Libera me. Libera me: una speranza, una preghiera, un gemito sommesso.
$9.00
<
1
© 2000 - 2024
Accueil
-
Nouveautés
-
Compositeurs
Mentions légales
-
Version intégrale